Cronache Economiche

14.05.2019

Turchia: visita ufficiale del Ministro Elisabetta Trenta in occasione della fiera IDEF 2019

Il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a Istanbul in visita ufficiale per una serie di incontri istituzionali, ha incontrato il collega turco Hulusi Akar e le aziende italiane che partecipano alla Idef 2019, la Fiera Internazionale dell’Industria della Difesa giunta quest’anno alla 14ª edizione. Visita ufficiale del Ministro Elisabetta Trenta in Turchia. Accompagnata dal Segretario Generale della Difesa/DNA, Generale Nicolò Falsaperna, ha visitato la Idef 2019, Fiera internazionale dell’industria della difesa con cadenza biennale - giunta alla quattordicesima edizione - alla quale partecipano diverse aziende italiane. Nell’occasione ha incontrato gli espositori italiani, rappresentanti di industrie leader del settore per portare loro il supporto suo personale e del Governo: “Bisogna puntare sulle eccellenze della nostra industria e sul Made in Italy, garanzia di sviluppo e innovazione e bisogna farlo con un riferimento sempre molto chiaro verso il nostro Paese” ha detto il Ministro Trenta. A Istanbul la titolare del Dicastero ha incontrato anche il Ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar. Un colloquio cordiale, durante il quale i due Ministri hanno condiviso l’auspicio di portare avanti e rafforzare la cooperazione bilaterale e l’interesse che entrambi i Paesi hanno nei confronti dell’area Mediterranea. Fonte: il Ministero della Difesa

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14.05.2019

Previsioni sull'economia turca: graduale ripresa dal 2020

Secondo l’ultimo rapporto della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) del 9 maggio, l’economia turca avrà una graduale ripresa intorno al 2,5% nel 2020, dopo la recessione iniziata nell’ultima parte del 2018, che dovrebbe portare ad una contrazione economica nel 2019 dell’1,0%. La BERS ha indicato che il deprezzamento della Lira turca e gli alti tassi di interesse continueranno a frenare consumi ed investimenti, anche se le esportazioni potrebbero dare un contributo positivo alla crescita. E’ previsto che l'inflazione rimanga alta nella prima metà del 2019 e che inizi a decrescere gradualmente nella seconda metà dell’anno. Da parte sua, la Banca Centrale turca ha invece mantenuto le previsioni sull'inflazione di fine anno al 14,6%, all’8,2% per il 2020 ed al 5,4% nel 2021. Anche le previsioni di primavera della Commissione Europea preconizzano una recessione, stimata al 2,3%, nel 2019 ed un ritorno graduale alla crescita dalla seconda metà del 2019. Secondo la Commissione, le condizioni finanziarie rimarranno volatili nella prima metà dell'anno con tassi di interesse e mercati azionari che entreranno in una fase più tranquilla nel corso dell'anno.

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14.05.2019

Salini Impregilo si aggiudica una gara per l’alta velocità in Turchia

Salini Impregilo si è aggiudicato un contratto da 530 milioni di euro per la costruzione di una tratta di 153 km della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, che attraverserà la parte europea della Turchia, tra Istanbul e la frontiera con la Bulgaria, lungo il tracciato dello storico “Orient Express”. La linea sarà parte del Trans-European Transport Network (Ten-T), che unisce i paesi membri dell’Unione Europea, e si connetterà al Corridoio Oriente/Medio Oriente, che collega l'Europa centrale con i porti del Mare del Nord, del Mar Baltico, del Mar Nero e del Mediterraneo. Il progetto, supervisionato dalla Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato turco, ridurrà i tempi di viaggio, aumenterà la sicurezza e contribuirà allo sviluppo della regione. Dopo aver lavorato al progetto per più di un anno, Salini Impregilo sarà leader al 50,01% della Joint Venture con Kolin Insaat Turizm Sanayi ve Ticaret, uno dei principali costruttori turchi. La nuova commessa consentirà il collegamento dalla stazione di Halkali a quella di Kapikule con una linea a doppio binario, in variante rispetto a quella esistente a singolo binario, per i treni con una velocità massima di 200 Km/h. Il contratto include elettrificazione, segnalamento ed altre opere civili ausiliarie.

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14.05.2019

Misure a sostegno delle banche statali

A seguito del pacchetto di riforme economiche del Paese, pubblicato lo scorso 10 aprile, il Governo ha adottato i primi provvedimenti con l’obiettivo di rafforzare il settore bancario. Il Ministro del Tesoro e delle Finanze, Berat Albayrak, ha annunciato la messa in circolazione di titoli di stato senza cedola, con data di valuta al 24 Aprile 2019, del valore di 3,3 miliardi di Euro, con scadenza quinquennale, interesse annuo del 4,61% da impiegarsi per il rafforzamento delle strutture patrimoniali delle banche pubbliche turche. Inoltre, titoli di stato non fruttiferi del valore nominale di 400 milioni di Euro a scadenza quinquennale saranno impiegati per il rafforzamento delle strutture patrimoniali di “banche di partecipazione” (banche specializzate in operazioni di finanza islamica). Tali titoli di stato non ordinari in prestito saranno concessi al Fondo di Stabilità ed Equilibrio dei Mercati, istituito nel 2017 dal Fondo Sovrano turco, secondo il seguente meccanismo: il Fondo di Stabilità ed Equilibrio dei Mercati creerà risorse di cassa vendendo alle banche pubbliche i titoli di stato non ordinari in prestito emessi dal Ministero delle Finanze e successivamente utilizzerà questa risorsa di cassa per l’acquisto di obbligazioni subordinate emesse da banche pubbliche o per concedere prestiti subordinati.

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14.05.2019

La Banca centrale mantiene costanti i tassi di interesse

A seguito alla riunione ordinaria del 25 aprile, il Comitato per la politica monetaria della Banca Centrale ha deciso di mantenere il tasso di riferimento principale invariato al 24% per la quinta volta consecutiva. La Banca Centrale auspica che il saldo delle partite correnti mantenga la sua tendenza al miglioramento e che l'evoluzione delle condizioni della domanda interna portino ad un miglioramento degli indicatori di inflazione. Ciò nonostante, le aspettative di inflazione ed i prezzi elevati delle derrate alimentari e delle importazioni potrebbero continuare a presentare un rischio per la stabilità dei prezzi. La Banca Centrale ha pertanto assicurato che continuerà ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per perseguire l'obiettivo della stabilità dei prezzi e per monitorare attentamente tutti i fattori che influenzino le prospettive di inflazione. Secondo Turkstat, la Turchia ha peraltro registrato un aumento del 19,50% su base annua dei prezzi al consumo nel mese di aprile, in leggero calo rispetto al 19,71% di marzo. Le bevande alimentari e non alcoliche hanno registrato il più alto rincaro dei prezzi, con un aumento del 31,86% su base annua; energia e salute sono altri settori che spingono l’inflazione.

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14.05.2019

Fitch conferma il rating della Turchia a "BB" con outlook negativo

Nel comunicato stampa del 3 maggio 2019, l'agenzia di rating internazionale Fitch ha confermato il rating sovrano della Turchia a "BB" con outlook "negativo". La decisione di Fitch arriva mentre la Turchia è alle prese con una fase di recessione (la prima da un decennio) ed a seguito del forte deprezzamento della valuta in corso dal 2018. Secondo quanto sostenuto da Fitch, l'economia turca si sta adeguando al forte deprezzamento della lira del 2018 e, sebbene l'economia turca abbia attraversato una profonda recessione economica dalla fine del 2018, la domanda esterna, lo stimolo temporaneo legato alle elezioni locali e la rapida crescita del credito da parte delle banche di proprietà statale stanno contribuendo a sostenere una graduale ripresa. Secondo Fitch, si prevede che l'economia si contragga dell'1,1% nel 2019, che l ’inflazione media sia del 14,2% per quest'anno e che la crescita media dal 2018 al 2020 sarà dell'1,5% (inferiore pertanto all'espansione del 6,8% dal 2010 al 2017). Inoltre, Fitch ha espresso preoccupazione per le significative necessità di finanziamento esterno della Turchia, che rendono il paese vulnerabile agli investimenti globali, alle condizioni finanziarie, all'incertezza politica ed economica nazionale ed ai rischi politici e geopolitici. Fitch ha riconosciuto peraltro il miglioramento registrato a seguito dell’incremento del tasso di cambio, considerato un passo importante nel cammino della Turchia verso il riequilibrio economico. Anche le altre due grandi agenzie si sono espresse: il rating di Standard & Poor's è B+ con outlook stabile, mentre Moody's è Ba3 con outlook negativo.

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14.05.2019

Riduzione dell’interscambio commerciale a marzo 2019

Il confronto fra l’anno 2019 ed il 2018 mostra una contrazione del deficit commerciale della Turchia a marzo 2019, diminuito del 67,4%, da USD 20,8 miliardi a USD 6,8 miliardi. Le esportazioni sono aumentate del 2,7%, passando da USD 41,1 miliardi a USD 42,2 miliardi, mentre le importazioni hanno registrato una forte diminuzione pari a -20,8%, passando da USD 61,9 a USD 49,0 miliardi. Nel complesso l’interscambio totale ha registrato una diminuzione pari a 11,4%, da USD 103,0 a USD 91,3 miliardi. Nei confronti della UE - principale partner commerciale della Turchia con il 40,9% dell’interscambio totale, la Turchia registra ora un attivo di USD 5,2 miliardi. Le importazioni dalla UE sono passate da USD 22,7 a USD 16,1 miliardi (-29,2%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite del 0,2%, passando da USD 21,30 a USD 21,26 miliardi. Complessivamente l’interscambio Turchia/UE è diminuito nel periodo considerato del 15,1%, passando da USD 43,9 miliardi del 2018 a USD 37,3 miliardi registrati nell’anno 2019. L’Italia si posiziona quale 5° partner commerciale della Turchia, con 4,3 miliardi di interscambio totale (-19,1%) rispetto al 2018, di cui 1,9 miliardi di export (-31,6%) e 2,4 miliardi di import (-5,7%) ed un saldo attivo per la Turchia di 536 milioni di USD. Nel mese di marzo 2019 l’Italia si conferma quinto fornitore della Turchia dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti ed il terzo cliente dopo Germania e Regno Unito. Per il report completo: cliccare qui.

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14.05.2019

Turchia: importazioni di petrolio greggio

Secondo i dati dell'Autorità per la regolamentazione del mercato dell'energia, le importazioni di petrolio greggio della Turchia sono aumentate del 78,3% a 2,3 milioni di tonnellate nel febbraio 2019 rispetto allo stesso mese del 2018. Durante questo periodo, la Turchia ha acquistato 529.000 tonnellate di petrolio greggio dall'Iraq, 460.000 tonnellate dalla Russia e 366.000 tonnellate dal Kazakistan. A seguito dell’annuncio dell’applicazione delle sanzioni statunitensi verso l’Iran, la Turchia dovrà rivedere i suoi approvvigionamenti dal Paese (circa il 15%) e può ottenere diverse fonti di approvvigionamento di petrolio dal Kazakistan, Azerbaigian, Russia, Iraq e altri paesi del Golfo per compensare la mancanza di rifornimenti dall’Iran.

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14.05.2019

BERS investe $ 100 milioni per sostenere l’energia rinnovabile

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha acquisito una partecipazione azionaria di $ 100 milioni in una filiale della società turca IC Ictas Energy. L’accordo di investimento è stato firmato in occasione della 28ma riunione annuale della BERS e del Forum imprenditoriale sul tema "Collegare le economie per una crescita più forte” che ha avuto luogo a Sarajevo nei giorni 8-9 maggio. Come azionista, la BERS si è impegnata a sostenere l’azienda nella produzione di energia rinnovabile; la società turca d’altra parte, che possiede 10 centrali idroelettriche, ha intenzione di utilizzare il finanziamento per investire in parchi eolici e progetti solari. Inoltre, auspica di aumentare il portafoglio rinnovabile esistente di 400 MW. La BERS ha investito in Turchia oltre € 11 miliardi in 283 progetti dal 2009.

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14.05.2019

Crescita degli introiti del settore turistico nel primo trimestre

Secondo l’Ente di Statistica turco, il reddito proveniente dal settore turistico è stato di $ 4,63 miliardi nel primo trimestre di quest'anno, rispetto a $ 4,42 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso, con un aumento del 4,6% su base annua. L'80,3% del reddito totale è stato generato da visitatori stranieri ed il 19,7% da cittadini turchi residenti all'estero, mentre i ricavi generati dalla vendita di pacchetti turistici sono stati di circa $ 543 milioni. La Turchia ha ospitato oltre 6,6 milioni di visitatori nel primo trimestre, con un aumento dell'8,5% su base annua. Le spese pro capite dei visitatori stranieri sono state di $ 678, mentre quelle dei cittadini turchi di $ 765 pro capite.

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14.05.2019

Gli aeroporti turchi ospitano 57,2 milioni di passeggeri tra gennaio ed aprile

La Turchia ha visto un totale di 57,2 milioni di passeggeri nel primo quadrimestre del 2019, in diminuzione del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Quasi il 43% del totale dei passeggeri - oltre 24,4 milioni – ha viaggiato su voli internazionali, mentre il traffico interno ha interessato 32,6 milioni nello stesso periodo. Il nuovo mega-aeroporto di Istanbul, la cui prima fase si è aperta ufficialmente lo scorso autunno e che ha preso il controllo del traffico aereo dall'ex aeroporto principale di Atatürk il 6 aprile, ha accolto 4,7 milioni di passeggeri e servito 29,492 aerei da gennaio ad aprile. L'aeroporto di Atatürk era stato in precedenza l'aeroporto più trafficato del paese, con 115.435 aerei e 16 milioni di passeggeri nello stesso periodo. L'ultimo volo passeggeri dall'aeroporto di Atatürk è stato effettuato il 6 aprile. L'aeroporto di Istanbul Sabiha Gökçen, sul lato anatolico della città, è stato il secondo aeroporto più trafficato della Turchia, con 11 milioni di passeggeri e 73.474 aerei.

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14.05.2019

Forte riduzione dei veicoli immatricolati nel primo trimestre

Secondo il Turkish Statistical Institute, il numero di veicoli immatricolati in Turchia è stato di 159.219 nei primi tre mesi di quest'anno, con una diminuzione del 42,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le automobili hanno rappresentato la maggior parte delle nuove immatricolazioni, il 60% (95.583), con un calo del 42,4% su base annua tra gennaio e marzo. I marchi dei modelli per le nuove auto immatricolate nel mese di marzo ha dato la seguente ripartizione: Renault, 16,1%; Fiat, 12,3%; Volkswagen, 11%; Hyundai, 6,5%; Honda e Toyota, 6,2% ciascuno; Opel, 5,3%; Peugeot, 4,3%; Dacia, 4%; Mercedes-Benz, 3,7%; altri marchi hanno rappresentato il 24,5%.

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