Cronache Economiche

23.10.2019

L'Italia è il 5° partner commerciale della Turchia

Nei primi otto mesi del 2019, l’Italia si è confermata il quinto partner commerciale della Turchia ed il secondo tra i Paesi europei. Da gennaio ad agosto, secondo i dati del Ministero del Commercio turco, l’interscambio commerciale ha raggiunto 11,6 miliardi di dollari, con 5,6 miliardi di esportazioni italiane. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’interscambio si è ridotto del 14,3%. Una simile riduzione è stata registrata da tutti i principali paesi europei, anche a causa del rallentamento dell’economia turca e del deprezzamento della valuta nazionale, che ha portato la Turchia ad avere per la prima volta un saldo attivo di 382 milioni di dollari. Le principali voci dell’export italiano sono macchinari ed apparecchiature meccaniche, materie plastiche, autoveicoli e macchinari di precisione. Nei primi otto mesi dell’anno, infine, l’Italia è stato il terzo mercato di sbocco per i prodotti turchi.

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23.10.2019

Forte riduzione del tasso d’inflazione a settembre 2019

Secondo l’Istituto di Statistica turco (TurkStat), a settembre l’indice dei prezzi al consumo su base annuale è stato del 9,26 %, in forte diminuzione rispetto al 15,01% del mese precedente. I maggiori incrementi, su base annuale, sono stati registrati nei settori seguenti: bevande alcooliche e tabacco (+43,86%), settore sanitario (+15,41), beni e servizi vari (+14,98%), hotel, bar e ristoranti (+14,87%). Secondo gli esperti, la forte riduzione del tasso di inflazione registrata a settembre dipende anche da fattori temporanei e dal confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, quando l’inflazione aveva avuto un repentino aumento (cosidetto “effetto base”). Di conseguenza, non si può escludere che, prima della fine dell’anno, l’inflazione possa aumentare nuovamente. İn questa prospettiva, appare molto rilevante anche la politica monetaria che verrà adottata dalla Banca Centrale turca che, negli scorsi mesi, ha seguito un approccio espansivo, riducendo i tassi d’interesse.

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23.10.2019

La Volkswagen rinvia gli investimenti in Turchia

La Volkswagen AG ha deciso di rinviare la costruzione di un nuovo impianto automobilistico da 1,3 miliardi di euro in Turchia, a seguito dell’incertezza causata dall’intervento militare turco nel nord della Siria. La casa automobilistica tedesca aveva in programma di realizzare un impianto istituito nell’area di Manisa (non lontano da Izmir) per produrre automobili nel Paese. L’impianto era destinato alla produzione delle berline di medie dimensioni VW Passat e Skoda Superb per aumentare le vendite in Europa orientale e Medio Oriente. L’investimento è al momento solo sospeso, ma secondo alcuni osservatori, l’azienda tedesca potrebbe decidere di investire in Bulgaria invece che in Turchia.

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23.10.2019

Progetto di bilancio 2020 con deficit intorno al 3%

Il responsabile del consiglio presidenziale per il bilancio, Naci Ağbal, ha reso noto il progetto di bilancio per il 2020 della Turchia, che preconizza una crescita economica del 5% ed un tasso d’inflazione dell'8,5%. Il deficit di bilancio previsto è di 138,9 miliardi di lire turche ($ 24 miliardi), inferiore al 3% del PIL. Tra le categorie di spesa: spese sanitarie (il 17,2%), istruzione (il 16,1%), 141,1 miliardi di lire per la difesa e la sicurezza, 69,5 miliardi di lire per le spese di assistenza sociale e 33,4 miliardi di lire nel settore agricolo. Nei primi nove mesi del 2019 il saldo del bilancio del Governo centrale ha registrato un disavanzo di 85,8 miliardi di lire, superiore all’intero valore nominale del 2018 (72,6 miliardi di lire). L’obiettivo per fine anno è di -80,6 miliardi di lire.

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23.10.2019

Gli Stati Uniti incriminano la banca turca Halkbank

Il Dipartimento di Giustizia Usa ha reso noto che gli Stati Uniti hanno incriminato la banca turca “Halkbank”, il cui azionista di maggioranza è il Governo turco, di violazioni delle sanzioni verso l’Iran. İn Particolare, la banca è stata accusata di frode, riciclaggio di denaro e reati relativi alla partecipazione a transazioni illeciti di circa 20 miliardi di dollari a beneficio dell’Iran, sotto forma di oro e contanti, in cambio di petrolio e gas naturale. I proventi dalla vendita di petrolio e gas iraniano alla compagnia petrolifera nazionale turca ed a quella del gas sarebbero stati depositati presso Halkbank, in conti intestati alla Banca centrale iraniana, alla National Iranian Oil Company ("NIOC"), ed alla National Iranian Gas Company.

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23.10.2019

Il tasso di disoccupazione torna a crescere

Secondo i dati pubblicati dall'Istituto di Statistica turco (TurkStat), il tasso di disoccupazione della Turchia è stato del 13,9% a luglio di quest'anno, con una crescita di +3,1 punti percentuali rispetto a luglio 2018. Mentre il numero di disoccupati di età pari o superiore a 15 anni è salito a 4,59 milioni, la percentuale di disoccupazione giovanile, di età compresa tra 15 e 24 anni, è stata del 27,1% (+7,2 punti percentuali) e quella tra i 15-64 anni del 14,2% (+3,2 punti percentuali). Il tasso di disoccupazione non agricola è cresciuto del 16,5% (+ 3,6 punti percentuali rispetto a luglio del 2018).

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23.10.2019

Interscambio Commerciale Gennaio - Agosto 2019

Il confronto fra l’anno 2019 ed il 2018 mostra una contrazione del deficit commerciale della Turchia con il resto del mondo, diminuito del 58,2% da USD 49,3 miliardi a USD 20,6 miliardi. Le esportazioni sono aumentate del 2,6% passando da USD 108,5 miliardi a USD 111,4 miliardi, mentre le importazioni hanno registrato una diminuzione pari a -16,4%, passando da USD 157,8 a USD 131,9 miliardi. Nel complesso, l’interscambio totale ha registrato una diminuzione dell’8,7%, da USD 266,4 a USD 243,3 miliardi. Nei confronti della UE - principale partner commerciale della Turchia con il 40,9% dell’interscambio totale, si è passati da un deficit di 3.403 milioni USD ad un attivo di 10.260 milioni USD. Le importazioni dalla UE sono passate da USD 58,0 a USD 44,6 miliardi (-23,2%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite dello 0,4%, passando da USD 54,6 a USD 54,8 miliardi. Complessivamente, l’interscambio Turchia/UE è diminuito nel periodo considerato del 11,8%, passando da USD 112,7 miliardi del 2018 a USD 99,4 miliardi registrati nell’anno 2019. La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con USD 21,6 miliardi di interscambio (-12,8% rispetto al 2018), di cui 11,4 miliardi importazioni (-19,2%) e 10,2 miliardi di esportazioni (-4,3%) con un saldo negativo per la Turchia di USD 1.242 milioni; al secondo posto la Russia, con 17 miliardi di interscambio (0%), di cui 14,7 miliardi di import (-1,3%) e 2,4 miliardi di export (+9,0%) ed un saldo negativo per la Turchia di 12,3 miliardi di USD.

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23.10.2019

Turchia: tra i primi 5 in Europa per le enegie rinnovabili entro il 2024

Secondo le ultime previsioni dell'Agenzia internazionale dell'energia (AIE), la Turchia si posizionerà entro il 2024 tra i primi cinque Paesi in Europa per l’aumento della capacità di energie rinnovabili installata, pari al 50%. La Turchia seguirà Germania, Francia, Spagna e Italia in Europa, dato che il 75% della capacità rinnovabile aggiuntiva installata tra il 2019 e il 2024 proverrà da energia solare ed eolica anche offshore. Secondo il rapporto dell'AIE sulle energie rinnovabili 2019 pubblicato recentemente, l’aumento della capacità di energia rinnovabile sarà trainato dalle installazioni solari fotovoltaiche nelle case, edifici ed in tutto il settore, con conseguente riduzione dei costi.

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23.10.2019

BERS annuncia nuovo modello finanziario di efficienza energetica

Il Vice Direttore per la Turchia presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), Şule Kılıç, ha annunciato a fine settembre l’imminente introduzione di un nuovo modello finanziario di efficienza energetica per il settore pubblico che, già in uso in Europa ed in altri paesi, sarà applicato per la prima volta in Turchia e per il quale saranno necessari alcuni emendamenti legislativi. E’ un tipo di collaborazione tra società di servizi energetici ed istituzioni pubbliche sulla base di accordi contrattuali di rendimento energetico (EPC) per un periodo concordato di cinque anni, durante i quali l'istituzione pubblica si impegnerebbe a pagare completamente il prestito mensilmente, evitando la necessità di un rimborso anticipato da parte di fondi pubblici. Gli edifici pubblici, con un consumo di energia superiore alle 250 tonnellate di petrolio equivalente, potranno risparmiare almeno il 15%, a partire da gennaio 2020 fino a dicembre 2023 rispetto al consumo medio calcolato nel 2016, 2017 e 2018. Lo stesso modello potrebbe essere applicato agli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas della Turchia, che sono fondamentali per la sicurezza energetica del paese e che consentirebbe prezzi più competitivi ed eliminerebbe la dipendenza dal gas a lungo termine. La compagnia petrolifera turca (BOTAŞ) sarebbe fondamentale per il successo di tale modello grazie agli investimenti della società. La BERS non finanzia più progetti di carbonio, ma potrebbe concentrarsi su un meccanismo finanziario per la fluttuazione di liquidi naturali liquefatti gas (GNL) ed unità di rigassificazione (FSRU) in Turchia. La strategia quinquennale della BERS in Turchia per il periodo 2019-2024, già annunciata in occasione del decimo anno di attività della banca nel paese, è incentrata infatti sugli investimenti destinati al risparmio energetico e sulle energie rinnovabili. La banca ha già finanziato 3 gigawatt di capacità installata in progetti eolici, solari e geotermici - pari al 7% della capacità rinnovabile totale installata in tutta la Turchia. Il Piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica della Turchia, lanciato dal Ministero turco per l'energia e le risorse naturali all'inizio del 2018 , delinea una tabella di marcia che mira a risparmiare $ 30,2 miliardi entro il 2030 investendo $ 10,9 miliardi in diversi settori, in particolare nei settori industriale e delle costruzioni.

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23.10.2019

Turchia mira di ospitare 75 milioni di turisti nel 2023

La Turchia mira di ospitare 75 milioni di turisti nel 2023, anno in cui si celebra il centenario della sua fondazione. La Turchia è una delle destinazioni più popolari nel turismo globale, ed ha recentemente battuto il record di tutti i tempi ospitando oltre 45 milioni di turisti internazionali. Secondo recenti dichiarazioni del Presidente Recep Tayyip Erdogan, il paese dovrebbe accogliere il 65% in più di turisti nel 2023. I dati statistici forniti dall’Ente di Statistica turco (TurkStat) indicano che tra i visitatori stranieri nel 2018, i russi sono in cima alla lista con 6 milioni seguiti da tedeschi (4,5 milioni), bulgari (2,3 milioni), Regno Unito (2,2 milioni) e Giorgia (2 milioni). il Governo prenderà diverse misure concrete per attrarre 4 milioni di turisti in più dall'Estremo Oriente, 4,5 milioni dall'Europa centrale e 3 milioni dal continente americano entro il 2023. Aumenterà il budget pubblicitario a $ 180 milioni , la capacità di numerosi aeroporti, in particolare ad Istanbul ed Antalya, il numero di spiagge con bandiera blu da 463 a 688 e la capacità di alloggio per i turisti dagli attuali 1,5 milioni a 2 milioni entro il 2023. Nella prima metà del 2019, la Turchia ha ospitato 18 milioni di turisti con un aumento dell'11% rispetto nello stesso periodo dell'anno scorso e si prevede che entro la fine del 2019 arriveranno 1,1 milioni di turisti in più dall'Estremo Oriente, 2,8 milioni dall'Europa centrale e 1,1 milioni dalle Americhe. Entro il 2023 è previsto l’arrivo di 4 milioni di turisti dall’Estremo Oriente, 4,5 milioni dall’Europa centrale e 3 milioni dal continente americano.

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