27.04.2020
La Turchia ha previsto una serie di misure nel Pacchetto di Stabilità Economica (Economic Stability Shield Package) da 200 miliardi di TL, approvato lo scorso marzo, per mitigare le ricadute economiche della nuova pandemia da coronavirus. I provvedimenti adottati riguardano:
27.04.2020
Il 22 aprile la Banca Centrale ha preso la decisione di tagliare ancora il tasso d’interesse ufficiale di 100 punti base, maggiore del previsto, ovvero dal 9,75% di marzo all'8,75%, segnando l’ottava sforbiciata consecutiva in un ciclo di allentamento volto a stimolare la crescita economica. Dall’inizio di quest’anno, la riduzione è stata in totale di 325 punti base. Tale provvedimento, ha spiegato la Banca, è stato adottato dal Comitato di Politica Monetaria (MPC), nel tentativo di mitigare le ricadute della pandemia da coronavirus che hanno iniziato a colpire il commercio, il turismo e la domanda interna. L’Istituto bancario ha preso tale decisione anche sulla base delle aspettative di riduzione dell’inflazione di fine anno per il forte calo dei prezzi internazionali delle materie prime, in particolare dei prezzi del greggio e dei metalli. La banca ha previsto che l'inflazione scenderà all'8,2% entro la fine dell'anno, previsione quasi in linea con l'obiettivo di inflazione prevista dal Governo dell'8,5% per fine 2020. La politica monetaria espansiva di Ankara si accompagna peraltro ad un significativo deprezzamento della valuta nazionale che, così come le valute di altre economie emergenti, sta risentendo delle incertezze della situazione mondiale e ha toccato valori minimi dal 2018.
27.04.2020
Secondo dichiarazioni di İbrahim Kalın, portavoce presidenziale, rese in occasione di un’intervista dello scorso 12 aprile, la Turchia non ha in programma di raggiungere un nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per sostenere la ripresa dell’economia dalla pandemia da coronavirus. Diversi osservatori nelle scorse settimane hanno posto l’accento sulla progressiva riduzione delle riserve di valuta estera della Banca Centrale turca, sottolineando l’importanza per la Turchia di reperire valuta estera per far fronte ai debiti in scadenza: in questa prospettiva era stata paventata l’ipotesi di un ricorso al Fondo Monetario. Come confermato dal Governatore della Banca Centrale, la Turchia ha avviato colloqui con alcuni Paesi partner per concludere accordi per “swap di valuta”: da fonti stampa si apprende che questi accordi sono ricercati in particolare con Washington e Londra.
27.04.2020
Secondo dichiarazioni rese dal Ministro della Famiglia, del Lavoro e dei Servizi Sociali, Zehra Zümrüt Selçuk, circa 268.000 imprese turche, che hanno dovuto sospendere o ridurre le attività a causa della pandemia da coronavirus, hanno presentato tra il 30 marzo ed il 20 aprile un’istanza al Governo per “indennità lavorativa di breve durata” a favore dei propri dipendenti (oltre 3 milioni). Le domande inviate riguardano le imprese del settore manufatturiero (il 40%), rivenditori e grossisti (il 15%), hotel ed aziende alimentari (il 12%), il settore educativo (il 6%) e diverse altre (il 27%). La maggior parte delle società hanno meno di tre lavoratori, seguite da quelle con 4-9 impiegati. Tuttavia, le imprese con meno di 50 dipendenti costituiscono oltre il 90% delle imprese richiedenti. A seguito dell’approvazione delle domande da parte dell’Agenzia turca per l'Occupazione (İŞKUR), il Fondo Assicurativo di Disoccupazione provvederà per tre mesi al trasferimento diretto sui conti bancari dei dipendenti del 60% degli stipendi lordi mensili, per importi tra 1.752 lire turche ($ 260) e 4.381 lire ($ 650). Inoltre, è prevista un'indennità giornaliera di 39,2 lire ($ 5,7) per tre mesi a favore di lavoratori costretti a prendere congedo non retribuito nonchè il divieto di effettuare licenziamenti. Secondo i dati Turkstat, nel mese di gennaio 2020 il tasso di disoccupazione è sceso al 13,8%, rispetto al 14,7% dello stesso mese dell'anno precedente. Il numero di persone disoccupate è aumentato di 306.000 unità e ha raggiunto i 4,362 milioni, mentre le persone occupate sono aumentate di 109.000 unità totalizzando 27,266 milioni nell'industria e nei servizi. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 51% rispetto al 52,2% dell'anno precedente ed il tasso di occupazione è sceso al 44% dal 44,5%.
27.04.2020
Secondo stime ancora preliminari, le esportazioni della Turchia si sarebbero ridotte del 17,8% a marzo (dopo l’aumento del 4% nei primi due mesi), a causa delle restrizioni alla diffusione della pandemia da coronavirus imposte alle frontiere, in particolare con Iraq ed Iran, nonchè per la contrazione del mercato e della domanda nei Paesi UE. Le esportazioni turche hanno raggiunto $ 13,4 miliardi, mentre le importazioni sono state di $ 18,8 miliardi, registrando un deficit del commercio estero di $ 5,4 miliardi a marzo. Secondo l’Associazione turca degli Esportatori dell’Industria Automobilistica di Uludağ, le esportazioni sono diminuite del 10% nel primo trimestre 2020 a causa della nuova pandemia da coronavirus, raggiungendo $ 6,98 miliardi su base annua rispetto a $ 7,75 miliardi del primo trimestre 2019. Anche le esportazioni mensili di automobili sono diminuite a marzo del 28,5% con $ 62,1 miliardi. Le esportazioni del settore automobilistico verso i paesi dell'UE si sono ridotte del 31% a marzo. Situazione confermata anche dal Ministro del Commercio turco, Ruhsar Pekcan, che ha dichiarato che il Governo sta lavorando per affrontare il previsto calo del commercio estero totale della Turchia.
27.04.2020
Il Ministero degli Interni ha emanato l’8 maggio scorso una circolare contenente speciali regole e procedure per la regolamentazione della circolazione internazionale delle merci, in entrata ed uscita dal paese, al fine di garantire il proseguimento del commercio estero nel rispetto delle misure adottate per limitare la diffusione della pandemia da coronavirus in Turchia.
**Per la traduzione completa:
27.04.2020
A fronte dell’emergenza sanitaria, le autorità turche hanno introdotto un meccanismo di autorizzazione preventiva per l’export di dispositivi di protezione personale e altro materiale sanitario, che ha di fatto sospeso l’esportazione di tali prodotti, incidendo anche sui contratti già in essere. La lista dei prodotti soggetti ad autorizzazione è come di seguito:
Per quanto riguarda mascherine e tute protettive, la Turchia ha introdotto un meccanismo di permesso all’esportazione a fronte di donazioni alle autorità turche da parte delle aziende produttrici. Lo schema è il seguente:
27.04.2020
Il Ministro delle Finanze turco, Berat Albayrak, il 12 aprile ha invitato le banche private ad essere unite e solidali nell’aiutare finanziariamente i loro clienti a superare l'impatto economico da coronavirus. Il Ministro ha dichiarato di aver apprezzato le misure intraprese dalle banche Ziraat Bank, Halkbank e VakifBank, di proprietà statale, che hanno consentito alle imprese commerciali e societarie di ritardare i pagamenti di credito per un valore di 20,5 miliardi di TL. Inoltre, il Ministro ha ricordato che il Governo turco il mese scorso ha introdotto un pacchetto di stimolo da 100 miliardi di TL -l'Economic Stability Shield- per salvaguardare cittadini ed imprese dalla caduta economica da pandemia. Il Governo ha introdotto un sostegno finanziario per le famiglie a basso reddito, lanciato una campagna di donazioni ed offerto anche prestiti garantiti dallo Stato per aziende e piccole imprese. Sono stati già assegnati quasi 4,1 miliardi di TL di finanziamenti a 163.450 commercianti su 290.000 domande. Inoltre, 66.171 aziende hanno fatto richiesta di finanziamento al “Support to Continue Working " sostenuto dal Credit Guarantee Fund (KGF). È stato assegnato il finanziamento di 29.558 miliardi di TL a 34.858 aziende, delle quali le PMI costituiscono il 96% delle imprese a cui è stato erogato il contributo.
27.04.2020
Il rapporto 2020 della Banca Mondiale mette in luce una prevista crescita dell'economia turca dello 0,5%, ovvero 3 punti percentuali in meno rispetto alla stima pre-coronavirus. Il miglioramento del PIL dovrebbe essere sostenuto da un "forte" stimolo governativo ed il tasso di inflazione di fine anno è previsto all'11%, trainato dal calo dei prezzi dell'energia, dalle pressioni sui cambi e dall'allentamento monetario. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe espandersi bruscamente al 4,5% del PIL nel 2020, per gli effetti sull’economia della pandemia da coronavirus. Il Direttore dell’Agenzia di Rating Fitch, Douglas Winslow, ha annunciato prospettive di crescita dell'economia turca nel 2021 con un aumento previsto del PIL del 4,5%. Prima della diffusione del coronavirus, nel primo trimestre del 2020 la crescita economica è stata al di sopra del 6%, ma si prevede una forte contrazione nel secondo trimestre, una crescita più piatta nel terzo trimestre, e poi il recupero nel quarto trimestre a fronte del normalizzarsi delle attività. Nel caso in cui le condizioni di blocco parziale dovessero continuare nel terzo trimestre, Fitch prevede una crescita significativamente più debole, dello 0,8%, rispetto allo 0,9% registrato nel 2019 (secondo i dati forniti dall'Istituto Statistico turco -TurkStat). Tale previsione si basa sulla valutazione di alcuni fattori quali: la ripresa dei prestiti delle banche private; il basso tasso di interesse all'inizio dell'anno; lo scudo di stabilità economica (Economic Stability Shield Package) presentato a marzo scorso come stimolo fiscale con un pacchetto di aiuti del valore di 100 miliardi di lire turche ($ 15,4 miliardi); le ulteriori misure per sostenere i prestiti nelle banche statali a sostegno dell'attività economica. Fitch prevede altresì un calo delle esportazioni nette della Turchia con un impatto negativo sulla crescita del PIL nel 2020, a seguito della prevista riduzione in zona euro del 4,2% ed una riduzione di 100 punti base dei tassi di interesse all'8,75% alla fine dell'anno. Inoltre, l’Agenzia di Rating ha rivisto il tasso di inflazione di fine anno del paese all'8,5%, guidato da “una crescita del PIL più debole", rispetto al tasso di inflazione annuale dell'11,86% di marzo di TurkStat.
27.04.2020
Secondo l'Istituto Statistico turco (TÜİK), l'economia turca ha registrato un tasso di crescita dello 0,9% nel 2019, tornando ad un segno positivo dopo le difficoltà e il rallentamento iniziati alla fine del 2018. Il PIL del paese a prezzi correnti si è attestato a 4,28 trilioni di lire turche (circa $ 755 miliardi) ed il PIL pro capite è stato di 51.834 lire turche ($ 9.127). I dati di TÜİK hanno mostrato in particolare che nell'ultimo trimestre del 2019, l'economia è cresciuta del 6% su base annua, dopo la contrazione del 2,3% nel primo trimestre e dell’1,6% nel secondo trimestre ed il PIL è stato di 1,2 trilioni di lire turche ($ 205,7 miliardi) nel quarto trimestre. Su base settoriale, il valore aggiunto del settore agricolo è aumentato del 3,3% rispetto al 2018. I settori dei servizi e dell'industria hanno registrato aumenti annuali rispettivamente dell'1,5% e dello 0,2%, mentre il settore delle costruzioni ha subito una diminuzione dell'8,6%. Il nuovo programma economico della Turchia, annunciato lo scorso settembre, ha indicato una crescita dello 0,5% nel 2019 e del 5% nei tre anni successivi.
27.04.2020
E’ stata avviata la procedura per la prima gara di appalto per pianificare la ricostruzione dei due ponti storici, Odabasi e Dursunkoy, del Canale di Istanbul che collegherà il Mar Nero a nord di Istanbul con il Mar di Marmara. Cinque società hanno presentato offerte valide per un valore da un minimo di 408.000 lire ($ 63.500) ad un massimo di 550.000 lire. La gara avviata negli scorsi giorni rappresenta quindi una parte molto ridotta del valore dell’intero progetto, stimato in 75 miliardi di lire turche ($ 11,6 miliardi).
27.04.2020
Il principale produttore di autobus turco Otokar Otomotiv ha firmato un accordo quinquennale con l’Italiana Iveco Bus per la produzione di 5.000 autobus nelle sue strutture nella provincia turca nord-occidentale di Sakarya. Il rapporto contrattuale copre i modelli esistenti nella gamma di Iveco BUS per la distribuzione internazionale, nonché la produzione di un modello specifico per i mercati dell'Europa orientale, dell'Africa, del Medio Oriente e dell'Asia. I modelli saranno alimentati da motori della sua consociata FPT Industrial, i primi dei quali dovrebbero essere prodotti entro il 2021. Serdar Görgüç, Direttore Generale di Otokar, in un comunicato, ha affermato che tale accordo rappresenta un primo passo molto importante e strategico per una cooperazione a lungo termine che consentirebbe di operare in modo ancora più efficiente ed efficace per espandere, insieme alla rete di servizi Iveco Bus, la produzione degli autobus a livello globale e per rispondere alla domanda presente e futura del mercato.