Cronache Economiche

10.01.2024

L’Ambasciatore Marrapodi ospita a Istanbul il premio ‘Leonardo Da Vinci’. Premiate le aziende Desa e Pietro Fiorentini

Nella cornice di Palazzo di Venezia a Istanbul, l’Ambasciatore d’Italia in Turchia, Giorgio Marrapodi, ha ospitato la cerimonia di consegna del ‘Premio Leonardo da Vinci’, organizzato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italiana ad Istanbul, per premiare un’azienda italiana e una turca distintesi nel corso del 2022 per gli investimenti bilaterali diretti.

Ospite d’eccezione della serata è stato il Ministro dell’Industria e della Tecnologia Mehmet Fatih Kacir. Nel corso del suo intervento, l’Ambasciatore Marrapodi ha messo in risalto come, in un momento di grande complessità internazionale, “la Turchia rimane un partner commerciale strategico e amico dell’Italia, come dimostrato dagli intensi contatti ad ogni livello”.

Sono stati inoltre ricordati gli importanti traguardi di cooperazione economica raggiunti dai due Paesi, in particolare la cifra record di 25 miliardi di euro di interscambio nel 2022, indicando nella JETCO e nel connesso business forum previsti in Turchia nel 2024 due momenti chiave per il rafforzamento del partenariato economico. Da parte sua, il Ministro dell’Industria Kacir ha voluto rimarcare l’intenso rapporto bilaterale, auspicando un’ulteriore crescita degli investimenti. In particolare, il Ministro ha invitato a cogliere le opportunità di collaborazione offerte dal mercato turco, soprattutto nei settori chiave della transizione ecologica e digitale, sempre più centrali nelle strategie di sviluppo del Paese.

Come investitore turco in Italia è stata premiata Desa, società che opera nel settore dell’abbigliamento, in particolare nella pelletteria, con sede a Istanbul. L’azienda possiede in Italia un proprio showroom a Milano inaugurato nel 2013 e nel luglio 2022 ha investito in un nuovo stabilimento in Toscana. Come investitore italiano in Turchia il riconoscimento è andato al Gruppo Pietro Fiorentini S.p.A., attivo nel settore del gas naturale e dell’energia. La società, attraverso anche una strategia di fusioni e acquisizioni, ha consolidato la sua posizione nel mercato turco.

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10.01.2024

Focus economico sulla Turchia nell’ultima edizione della Newsletter Economica Italiana del MAECI

È disponibile l’ultima edizione della Newsletter Economica, il mensile di informazione sull’attività della Diplomazia Economica. La Newsletter è realizzata da Agenzia Nova in coordinamento con la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese – Ufficio Internazionalizzazione – del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

All’interno di questa edizione è disponibile un’intervista all’Ambasciatore d’Italia in Turchia Giorgio Marrapodi e un approfondimento sulle opportunità economiche in Turchia.

Clicca qui per leggerla: https://www.esteri.it/it/diplomazia-economica-e-politica-commerciale/diplomaziaeconomica/strumenti-e-servizi-informativi-per-le-imprese/newsletter-diplomazia-economica/

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10.01.2024

L’export della Turchia raggiunge il miglior risultato di sempre

Il Presidente Erdogan, durante un intervento pubblico ad Ankara all'inizio di gennaio, ha anticipato i dati preliminari sul commercio estero.

"Le esportazioni hanno superato il record dell'era repubblicana, raggiungendo 255 miliardi 809 milioni di dollari nel 2023, con un aumento dello 0,6% rispetto all'anno precedente" ha dichiarato il Presidente. "Con questa cifra, abbiamo persino superato l'obiettivo di 255 miliardi di dollari stabilito nel Programma di Medio Termine. A dicembre 2023, le nostre esportazioni hanno raggiunto i 23 miliardi di dollari, con un aumento dello 0,44%. Il rapporto tra esportazioni e importazioni nel 2023 è salito di 0,8 punti percentuali al 70,7%."

Il Presidente Erdogan ha anche sottolineato un primo miglioramento con riferimento al deficit di conto corrente. Infatti, rispetto al 2023, questo è sceso del 3,2%, passando da 109 a 106 miliardi di dollari. Il merito di questo risultato è dell’espansione dell’export dei servizi, a cui si è accompagnata una riduzione del deficit della bilancia commerciale.

Questi dati, se confermati nei prossimi mesi, potrebbero essere considerati tra i primi risultati positivi raggiunti dal nuovo corso economico della Turchia. Proprio la riduzione dello strutturale deficit di conto corrente e il rilancio delle esportazioni sono due dei capisaldi della svolta economica "ortodossa" del nuovo Governo, attribuibile al Ministro dell'Economia e delle Finanze Mehmet Şimşek, al fine di rendere la crescita della Turchia più stabile e sostenibile.

Secondo tali dati preliminari, l'Italia e la Turchia hanno raggiunto un interscambio commerciale di oltre 27 miliardi di dollari nel 2023. L'Italia si conferma come il secondo partner commerciale a livello dell'UE e il primo nell'area del Mediterraneo della Turchia.

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10.01.2024

TASSO DI INFLAZIONE. Le stime della Banca Centrale (BCRT) del 3 gennaio 2024

I dati pubblicati lo scorso 3 gennaio da Turkstat certificano che l'inflazione dei prezzi al consumo (CPI) è cresciuta a dicembre mese-su mese del 2,93% (in calo rispetto all’aumento del 3,28 del mese scorso di novembre) passando dal 61,98% al 64,77 su base annua. Si tratta di un aumento in linea con le aspettative della Banca Centrale ma al di sotto delle previsioni dei mercati.

Un calo su base mensile del tasso di inflazione legato alla stretta monetaria della BCRT, che comincerebbe a produrre i primi effetti: l’indice mensile dei prezzi al consumo è risultato infatti in calo per il quinto mese consecutivo.

Il dato è anche in linea con il Programma medio termine del governo (MTP) che prevedeva che l’inflazione per l’intero 2023 si sarebbe attestata al 65%.

Tra gli aumenti più significativi, si registrano i tassi di inflazione al consumo della ristorazione e hotel (+93,24%), mentre i prezzi dei prodotti alimentari hanno fatto registrare un aumento del +72,01% su base annua.

La Banca Centrale prevede che l'inflazione continuerà a salire e raggiungerà il picco a maggio con un tasso tra il 70% e il 75%, prima di entrare in una tendenza disinflazionistica.

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10.01.2024

Continua la stretta monetaria della Banca Centrale: incremento del tasso di interesse al 42,5%, il livello più alto degli ultimi 20 anni

In conformità alle aspettative dei mercati, il 21 dicembre la Banca Centrale della Turchia (BCRT) ha annunciato un aumento del tasso di riferimento dal 40% al 42,5%, in linea con l’impegno a contrastare l’alto tasso di inflazione nel Paese. Si tratta del settimo aumento consecutivo negli ultimi mesi.

Come annunciato nella scorsa seduta, la BCRT ritiene di essere prossima al valore target disinflazionistico, il cui raggiungimento è previsto a breve e che sarà mantenuto per tutto il tempo necessario, finché non verrà raggiunta la stabilità dei prezzi.

Nel corso della conferenza stampa, la BCRT ha ribadito come comincino a vedersi i primi effetti positivi della stretta monetaria, in particolare sulla compressione della domanda interna, uno dei principali fattori dell’inflazione. Inoltre, la BCRT ha sottolineato come la progressiva riconquista della fiducia sui mercati internazionali e la stabilizzazione della Lira turca stanno rafforzando l’efficacia dell’azione della politica monetaria.

Secondo gli analisti, il tasso di riferimento potrebbe posizionarsi nella prossima seduta del Comitato per la politica monetaria della BCRT di gennaio 2024 al 45%.

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10.01.2024

Il Ministro del Tesoro Şimşek traccia un bilancio del quadro economico della Turchia

Il Ministro del Tesoro e delle Finanze, Mehmet Şimşek, ha delineato le attuali condizioni economiche della Turchia all'inizio di gennaio durante un evento organizzato dall'Associazione degli Industriali e degli Imprenditori Indipendenti (MÜSIAD) ad Ankara.

In merito alla situazione economica della Turchia, il Ministro ha notato che la crescita è rimasta robusta nel 2023. Ha affermato: "Se raggiungiamo il nostro obiettivo di crescita del 4,4% del Programma di Medio Termine, la Turchia crescerà di 1,5 volte rispetto alla crescita media globale". L'economia turca è cresciuta, più del previsto, del 5,9% su base annua nel terzo trimestre, accelerando rispetto a una crescita del 3,9% nel secondo trimestre e del 4% nel primo, secondo i dati ufficiali.

Il Ministro ha riconosciuto che "l'inflazione è alta", ma ha assicurato che, in linea con il Programma di Medio Termine della Turchia, diminuirà a partire dalla metà del 2024. L'inflazione annuale della Turchia è aumentata al 64,77% a dicembre, in linea con l'obiettivo fissato dalla Banca Centrale del 65% per il 2023. Şimşek ha inoltre richiamato gli sforzi della Banca Centrale turca per controllare l'inflazione, evidenziando l'aumento del tasso di riferimento dall'8,5% di giugno al 42,5% di dicembre. Sull'argomento del presunto ritardo nell'efficacia di queste misure, Şimşek ha risposto che la politica monetaria richiede tempo prima di produrre effetti.

Infine, il Ministro ha previsto un aumento del rating di credito da parte delle agenzie internazionali, grazie al miglioramento della stabilità macroeconomica del Paese. Ad agosto, l'agenzia di rating internazionale Moody's ha rivisto al rialzo la sua previsione di crescita economica della Turchia per il 2023 al 4,2% dal 2,6% e al 3% dal 2% per il 2024. Gli analisti si aspettano che Moody's aggiorni presto il rating e le prospettive della Turchia.

A settembre, Fitch Ratings ha modificato la sua prospettiva per la Turchia da "negativa" a "stabile" e ha confermato il rating "B", mentre S&P Global il mese scorso ha cambiato la sua prospettiva da "stabile" a "positiva".

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10.01.2024

LA BILANCIA DEI PAGAMENTI DI SETTEMBRE: avanzo del conto corrente per il secondo mese consecutivo

Nel mese di ottobre, secondo gli ultimi dati disponibili al 15 dicembre, la bilancia dei pagamenti della Turchia ha registrato un avanzo, il secondo di fila, del conto corrente di USD 186 mln principalmente dovuto alla riduzione del deficit della bilancia commerciale passato da USD 6.5 mld dell’ottobre del 2022 a USD 4,9 mld dell’analogo mese del 2023.

Il disavanzo della bilancia commerciale è stato bilanciato dal contributo della voce “servizi” (+USD 6 mld), trainata dal settore del turismo che ha fatto registrare un attivo di USD 4,7 mld. Al netto delle importazioni di oro non monetario e di energia, il conto corrente avrebbe realizzato un avanzo di USD 5,1 mld, tuttavia, inferiore agli USD 8,2 mld fatto registrare nell’analogo mese del 2022.

Come delineato nel Programma a Medio Termine (PMT) 2024-2026, il Governo prevede un deficit del conto corrente a fine 2023 di USD 42,5 mld, pari al 4% del PIL. Nel PMT si prevede che il deficit di conto corrente scenderà a USD 34,7 mld, ossia al 3,1% nel 2024.

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10.01.2024

I flussi di IDE: i dati YASED sui primi 9 mesi del 2023

Secondo i dati diffusi l’11 dicembre scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il dato degli IDE in Turchia da gennaio a ottobre 2023, è stato pari a USD 4,1 mld in capitale azionario, USD 3,1 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 900 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 300 mln. Il valore netto degli IDE è stato nei primi dieci mesi del 2023 pari a USD 7,8 mld in calo del 31% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2022.

Nel periodo in considerazione, con una quota pari al 69% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.

Per quanto riguarda i singoli Paesi, nel mese di ottobre, al primo posto troviamo la Francia (25%), seguita da Olanda (21%), EAU (16%), Germania (15) e Regno Unito (9%). Se invece vengono considerati i primi dieci mesi del 2023, al primo posto resta saldamente l’Olanda seguita da Germania, EAU e Russia.

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10.01.2024

Il commercio estero della Turchia nell’ultimo report Turkstat e Ministero del Commercio

Secondo i dati diffusi il 29 dicembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di novembre le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 22,99 mld (20,77 se si scorporano energia e oro) e USD 28,92 mld (21,65 se si scorporano energia e oro).

In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrato un aumento, per le prime, del 5,2% (1,6% se si scorporano energia e oro) mentre, per le seconde, si è registrato un decremento del 5,7% (+6,7% se invece si scorporano energia e oro).

Nei primi undici mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 232,81 mld (+0,7% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e novembre del 2022), a fronte di importazioni per USD 332,74 mld (+0,5%). Tra gennaio e novembre dello scorso anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 99,93 mld, in leggero aumento dello 0,1% se comparato ai primi undici del 2022.

A livello geografico, lo scorso novembre, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,75 mld), UAE (USD 1,36 mld), Iraq (USD 1,28 mld), Stati Uniti (USD 1,26 mld) e Italia (1,1 mld).

Nei primi undici mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 19,4 mld), USA (USD 13,5 mld), Iraq (USD 11,5 mld), Italia (USD 11,4 mld), e Regno Unito (USD 11,3 mld).

Relativamente alle importazioni, a novembre 2023, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 3,5 mld), Russia (USD 3,4 mld), Germania (USD 2,4 mld), UAE (USD 1,5 mld), e Stati Uniti (USD 1,3 mld).

Nel periodo intercorso tra gennaio e novembre dell’anno passato, invece, essi sono stati Cina (USD 41,7mld), Russia (USD 41,4 mld), Germania (USD 26,2 mld), Svizzera (USD 18,8 mld) e Stati Uniti (USD 14,4 mld).

Esportazioni per Paese, novembre 2023 - Importazioni per Paese, novembre 2023

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10.01.2024

L’interscambio tra Italia e Turchia: i dati di ICE-Agenzia sui primi undici mesi del 2023

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, tra gennaio e novembre 2023, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 24,9 mld, ha registrato un incremento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 6,7% (USD 13,5 mld), mentre le importazioni sono rimaste pressoché invariate (+0,1%) e si sono attestate a USD 11,4 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per L’Italia pari a USD 2,2 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il sesto fornitore (dopo Cina, Russia, Germania, Svizzera e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania e Stati Uniti e Iraq).

Le esportazioni italiane costituiscono il 4,1% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 45,6 mld) e seguita da Parigi (USD 20,8 mld) e Madrid (USD 17,8 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nei primi undici mesi del 2023, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+81%), di “strumenti ottici, fotografici e per cinematografia” (+40,6%), e “macchinari di precisione e apparecchiature elettriche ed elettroniche (+22,9%). In calo, invece, l’export di “combustibili e oli minerari” (-75,2%) e “ferro e acciaio e derivati” (-21,4%).

In termini assoluti, la principale voce del nostro export rimane rappresentata dai “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in crescita del 14% rispetto all’analogo periodo del 2022, con un valore che per la prima volta supera USD 3 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un calo negli acquisti italiani di “ferro e acciaio e derivati” (-55,8%) e “di materie plastiche” e “rame”, a fronte di una crescita nel settore “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+26,9%); “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,6 mld. Nel periodo in osservazione la domanda italiana di cereali dalla Turchia è aumentata in maniera esponenziale rispetto ad un anno fa.

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Francia e Germania verso la Turchia sono cresciute rispettivamente del 22,7% e del 20,7%; l’export britannico hanno registrato un aumento del 10,5%.

L’interscambio della Turchia con il resto del mondo nel periodo in osservazione segnala gli incrementi delle esportazioni turche verso gli EAU (+65,1%), la Svizzera (+62,8%), e Russia (+25,1%) mentre sul lato delle importazioni i volumi dagli EAU segnano un +167% e quelli dalla Svizzera un +46,2% e dalla Spagna (+39,1%). Calo degli acquisti dalla Russia (-23,8%).

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10.01.2024

La disoccupazione in Turchia al 9,2%

Turkstat, l’Istituto nazionale turco di statistica, l’11 dicembre, ha reso noto che nel mese di ottobre 2023, la disoccupazione nel Paese si è attestata all’8,5%, pari a 2.961.000 persone, in calo dello 0,54% rispetto al mese precedente.

In termini di distribuzione di genere, a fronte di una disoccupazione maschile al 7%, quella femminile è risultata al 11,3%. Nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, il dato si è attestato al 16,3% (13,8% tra gli uomini e 21% tra le donne), in diminuzione dello 0,4% rispetto a settembre 2023.

Nel mese in considerazione, si è registrato un tasso di occupazione generale al 48,5% (65,8% per gli uomini e 31,6% per le donne). Il tasso di partecipazione al lavoro, invece, si è attestato al 53,1% (34,8 milioni di persone), in leggero aumento rispetto al mese precedente dell’anno.

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10.01.2024

IMMOBILIARE. I dati Turkstat sul mese di novembre

Turkstat, il 15 dicembre scorso, ha certificato una decrescita del mercato immobiliare turco, con 93.514 contratti di compravendita registrati nello scorso novembre, con una contrazione pari al 20,6% rispetto allo stesso mese del 2022.

Nei primi undici mesi del 2023, con circa 1.087.349 abitazioni vendute, si è assistito ad un calo delle vendite del 14,9% in rapporto al medesimo periodo dello scorso anno.

Compravendite immobiliari, novembre 2023

Gli acquisti da parte di stranieri, nel mese di novembre, sono stati pari a 2.342 e si sono ridotti del 61,5% rispetto allo stesso mese del 2022. I cittadini russi, con 637 immobili acquistati nel novembre dell’anno passato, si sono confermati i primi acquirenti stranieri, seguiti dagli iraniani (234) e ucraini (128).

Sempre nel novembre del 2023, a livello geografico, il maggior numero di abitazioni vendute si è collocato a Istanbul (16,2%), Ankara (8,8%) e Izmir (5,5%).

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10.01.2024

TURISMO.I dati del Ministero della Cultura e del Turismo sui primi undici mesi del 2023

I flussi di ingresso di visitatori stranieri registrati a novembre segnano una leggera flessione dell’1% (il primo calo dai tempi della pandemia) rispetto all’analogo mese del 2022: la Turchia ha accolto 2,5 milioni di stranieri secondo i dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 22 dicembre dopo mesi di crescenti incrementi.

Nei primi undici mesi dell’anno invece, il numero di turisti nel Paese, pari a 46,7 milioni è aumentato del 10,82% rispetto allo stesso periodo del 2022 (presenze che salgono a 52,74 milioni se si considerano i cittadini turchi che risiedono all’estero).

Nel periodo tra gennaio e novembre 2023, Istanbul ha accolto il 34,3% dei visitatori stranieri, pari a circa 16 milioni, seguita da Antalya (14,5 milioni), Edirne (4,4 milioni) e Muğla (3,3 milioni).

In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti russi si sono collocati al primo posto (6,1 milioni), seguiti da tedeschi (5,9 milioni), inglesi (3,7 milioni), bulgari (2,6 milioni) e iraniani (2,3 milioni). Gli italiani, nel periodo in osservazione, hanno fatto registrare 560 mila presenze rispetto ai 390 mila del 2022.

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10.01.2024

Uno studio della britannica “Ember” sottolinea il potenziale dell’energia solare in Turchia

Il rapporto pubblicato a fine dicembre 2023 dal think tank energetico londinese “Ember” evidenzia un notevole potenziale per gli impianti fotovoltaici domestici in Turchia, stimandone la capacità fino a 120 gigawatt (GW), quasi dieci volte la potenza attualmente installa e che rappresenterebbe il 45% del consumo totale di elettricità del Paese.

Il documento sottolinea che la spesa per la produzione di elettricità nel paese è stata di circa USD 3,6 miliardi da settembre 2022 ad agosto 2023. Ember sostiene che politiche incentrate sull'uso diffuso degli impianti solari sui tetti degli edifici in Turchia potrebbero contribuire a ridurre i costi dell'elettricità e a diminuire la dipendenza dalle risorse di combustibili fossili.

Secondo il rapporto, la Turchia sta compiendo progressi significativi in questa direzione. La quota di energia solare nella produzione di elettricità nel Paese è aumentata del 4,7% nel 2022, mentre da gennaio a giugno del 2023, la quota di produzione di energia solare in Turchia è salita del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel dettaglio, a dicembre 2023, la capacità fotovoltaica della Turchia ha raggiunto i 11,2 gigawatt, in linea con il Piano energetico nazionale che mira ad aumentare la capacità di energia solare installata a 52,9 gigawatt entro il 2035.

La Turchia ha registrato un aumento complessivo della produzione di elettricità, riducendo al contempo la produzione di carbone grazie all'incremento dell'utilizzo di energie pulite provenienti non solo da impianti solari, ma anche da quelli eolici e idroelettrici.

Secondo il Ministero dell'Energia e delle Risorse Naturali, la Turchia può vantare una capacità elettrica installata di oltre 106.000 megawatt, rispetto ai 32.000 megawatt del 2002. La quota di energia rinnovabile nella capacità totale di potenza installata del paese ha raggiunto il 55%, collocando la Turchia al primo posto in Europa per la capacità installata di energia geotermica, al secondo per energia idroelettrica, al settimo per energia eolica e all'ottavo per la capacità installata di energia solare.

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10.01.2024

TURCHIA-QATAR. Rapporti commerciali in crescita; firmati numerosi accordi e programmi economico-finanziari durante la missione di Erdogan a Doha

Dopo le recenti missioni commerciali della squadra economica del nuovo Governo, è stata la volta del Presidente Erdoğan di recarsi a Doha dove il 4 dicembre scorso in occasione del 9° incontro tra i due Paesi nell’ambito dell’“Alto Comitato strategico supremo” ha incontrato l'emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani.

Al centro dei colloqui la firma dell’accordo di partenariato commerciale ed economico (TEPA), che dovrebbe far aumentare nei prossimi anni l’interscambio commerciale tra i due Paesi fino a USD 5 mld.

Durante la seconda visita di Erdoğan in Qatar nel 2023 sono stati firmati 12 accordi di cooperazione in diversi settori e una dichiarazione congiunta che sancisce l’alto livello raggiunto nelle relazioni tra i due Paesi.

Presenti, da parte turca, per la sigla dei relativi protocolli di cooperazione, tre Ministri (quello della difesa Güler, dell’industria Kacır e delle Finanze Şimşek), oltre al il Direttore dell'ufficio investimenti della Presidenza della Repubblica Dağlıoğlu e al Presidente dell’Assemblea turca degli esportatori (TİM), Gültepe.

Il volume degli scambi tra Turchia e Qatar è aumentato del 17% nel 2022 con un volume totale che è stato pari USD 2,2 mld rispetto agli USD 1,8 mld dell’anno precedente. Diverse società del Qatar sono attive in Turchia con un capitale totale di USD 33,2 mld.

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10.01.2024

L’industria della difesa turca segna un nuovo record di esportazioni

L'industria della difesa e dell'aerospaziale turca ha registrato un record di esportazioni lo scorso anno, raggiungendo la cifra di 5,55 miliardi di dollari.

Le entrate delle esportazioni del settore sono aumentate del 27% nel 2023 rispetto al 2022, rappresentando il 2,3% delle esportazioni totali della Turchia nello scorso anno. Nel solo mese di dicembre, le esportazioni nel settore della difesa sono cresciute di oltre l'11% su base annua, raggiungendo i 719 milioni di dollari, un nuovo record storico.

Si tratta di un risultato che testimonia l’importante crescita del settore negli ultimi anni, considerando che il valore delle esportazioni nel settore era di circa 1 miliardo di dollari nel 2011 e di 2 miliardi nel 2018.

Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia dell'Industria della Difesa (SSB), il fatturato totale del settore è salito da 1,1 miliardi di dollari nel 2002 a 12,2 miliardi di dollari nel 2022. Il numero di progetti realizzati dalle aziende turche è cresciuto da 62 nel 2002 a oltre 850 nel 2023. Con un fatturato combinato di 5,5 miliardi di dollari, quattro aziende turche, Aselsan, Baykar, Turkish Aerospace Industries e Roketsan, hanno conquistato un posto nella lista delle prime 100 imprese al mondo nel settore degli armamenti secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Baykar (classificatasi 76a) e Roketsan (classificatasi 100a) nel 2023 sono entrate per la prima volta in questa Top 100.

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10.01.2024

La Turchia investe sempre di più nello shale gas

La Turchia dipende quasi totalmente dall’estero per quanto riguarda i consumi di energia elettrica. In questo senso, negli ultimi anni la Turchia sta puntando nella diversificazione delle fonti e nello sfruttamento delle risorse del Paese.

Coerentemente con questa politica, il Paese sta investendo sempre di più per poter sfruttare i giacimenti di shale gas. Secondo le stime, la Turchia può contare su circa 679 miliardi di metri cubi di shale gas per un valore di circa 350 miliardi di dollari. Tali giacimenti se sfruttati interamente potrebbero soddisfare il fabbisogno di gas della Turchia, che consuma circa 50 miliardi di metri cubi di gas all'anno, per 14 anni. Attualmente, la società di Stato TPAO sta conducendo lavori su cinque pozzi nel sud-est della Turchia e dieci pozzi nella regione di Tracia, di cui sei entrati in produzione.

Sempre nell’ottica dello sfruttamento delle risorse nazionali, per ridurre la dipendenza dall’estero, il ministro dell'Energia Alparslan Bayraktar ha dichiarato a inizio anno che la produzione giornaliera di petrolio a Şırnak ha raggiunto i 30.000 barili.

"Entro tre mesi, Şırnak diventerà la provincia più produttiva di petrolio della Turchia. Alla fine del 2024, la produzione di petrolio raggiungerà i 100.000 barili, che copriranno il 10% del consumo giornaliero della Turchia.” ha dichiarato il Ministro durante una sua visita a Şırnak.

Secondo le previsioni del Governo, le importazioni energetiche della Turchia aumenteranno da circa 71 miliardi di dollari nel 2023 a 77,3 miliardi di dollari nel 2024, prima di diminuire a 76,3 miliardi nel 2025.

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10.01.2024

La Turchia aumenta il salario minimo del 49%

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Vedat Işıkhan, ha annunciato in una conferenza stampa ad Ankara all'inizio dell'anno, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati, l’aumento del salario minimo mensile in Turchia.

La misura, già annunciata nelle settimane passate, ha portato il salario minimo mensile a 17.002 lire turche (578 dollari) nel 2024. Questo rappresenta un aumento del 49% rispetto all'ultimo aggiustamento di luglio e del 100% rispetto a gennaio dell'anno scorso.

Questa decisione è di grande rilevanza in Turchia, dato che approssimativamente un terzo della sua popolazione di 86 milioni di abitanti guadagna il salario minimo.

“Il salario minimo netto è stato aumentato di 3,5 volte in termini reali dal 2022”, ha aggiunto il Ministro. "Siamo lieti di rispettare ancora una volta il nostro impegno di evitare che i lavoratori vengano schiacciati dall'inflazione".

Questa misura è stata considerata necessaria dal Governo a seguito dell'alto livello di inflazione in Turchia, che ha raggiunto a fine anno quasi il 65%. Tuttavia, alcuni analisti esprimono preoccupazione sul fatto che questo aumento possa incrementare la pressione inflattiva, ritardando il processo di disinflazione previsto per la metà del 2024.

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10.01.2024

La Turchia istituisce il primo fondo per la transizione verde

Il Ministro del Tesoro Şimşek ha annunciato l’istituzione del “Türkiye Green Fund” sostenuto attraverso un prestito del valore di USD 155 mln concesso dalla Banca Mondiale (WB). Il prestito sarà gestito dalla “Banca per lo sviluppo industriale della Turchia” (TSKB) e garantito dal Ministero del Tesoro.

Il Türkiye Green Fund, è un fondo di investimento dedicato alla riduzione delle emissioni e alla promozione di una trasformazione verde del settore privato turco. Il fondo mira a raggiungere un ammontare totale di equity di 405 milioni di dollari, attraendo ulteriori investimenti da parte del settore privato.

"Con il Türkiye Green Fund, ci proponiamo di svolgere un ruolo incisivo nel percorso di trasformazione green delle aziende nel nostro Paese, potenziando l'ampiezza e l'effetto moltiplicatore dei fondi destinati al finanziamento climatico attraverso i mercati finanziari," ha dichiarato in un comunicato stampa Murat Bilgiç, CEO di TSKB.

Con questo finanziamento, come sottolineato dal Ministro Simsek, il sostegno finanziario fornito dalla World Bank alla Turchia ha raggiunto il livello record di USD 3,3 mld nel 2023.

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